ASPETTANDO…DOMANI!
Venerdì 2 giugno 2006

 

CANTO D’INIZIO: LA MIA ANIMA CANTA

Dal Vangelo di Luca, 1, 39-56

In quei giorni Maria si mise in viaggio verso la montagna e raggiunse in fretta una città di Giuda. Entrata nella casa di Zaccaria, salutò Elisabetta. Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino le sussultò nel grembo. Elisabetta fu piena di Spirito Santo ed esclamò a gran voce:
“Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo!
A che debbo che la madre del mio Signore venga a me?
Ecco, appena la voce del tuo saluto è giunta ai miei orecchi, il bambino ha esultato di gioia nel mio grembo.
E beata colei che ha creduto nell’adempimento delle parole del Signore.”
Allora Maria disse:
“L’anima mia magnifica il Signore
E il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore,
perché ha guardato l’umiltà della sua serva.
D’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata.
Grandi cose ha fatto in me l’Onnipotente
e Santo è il suo nome:
di generazione in generazione la sua misericordia
si stende su quelli che lo temono.
Ha spiegato la potenza del suo braccio,
ha disperso i potenti nei pensieri del loro cuore;
ha rovesciato i potenti dai troni,
ha innalzato gli umili;
ha ricolmato di beni gli affamati,
ha rimandato a mani vuote i ricchi.
Ha soccorso Israele, suo servo,
ricordandosi della sua misericordia,
come aveva promesso ai nostri padri,
ad Abramo e alla sua discendenza,
per sempre.”
Maria rimase con lei circa tre mesi, poi tornò a casa sua.


“ Negli ultimi mesi, il racconto della visita di Maria alla cugina Elisabetta mi è diventato molto caro. Maria riceve la grande e sconvolgente notizia che sta per diventare madre del “Figlio dell’Altissimo”. Una simile notizia è così incomprensibile e interrompe così radicalmente l’umile vita di Maria, che ella si trova completamente sola. Come fa Giuseppe, o uno qualsiasi dei suoi amici o parenti, a capire la situazione? Con chi potrebbe confidarsi su quanto è venuta a sapere, che è la cosa più intima che si possa immaginare, e che rimane incomprensibile anche a lei stessa? Dio offre a Maria un’intima, umana amica con la quale può condividere ciò che appare incomunicabile. Elisabetta, come Maria, ha sperimentato l’intervento divino ed è stata chiamata ad una risposta di fede. Essa si può rapportare a Maria come nessun’ altra persona avrebbe potuto fare. È comprensibile, allora,quello che fece Maria: “Si mise in viaggio verso la montagna e raggiunse in fretta una città di Giuda” per far visita ad Elisabetta.
Sono profondamente commosso da questo semplice e misterioso incontro. In un mondo incredulo, pieno di dubbi, pragmatico e cinico, due donne si incontrano e confermano l’una nell’altra la promessa che hanno ricevuto. L’umanamente impossibile è diventato realtà presso di loro. Dio è venuto da loro per iniziare la salvezza promessa lungo i secoli. Per mezzo di queste due donne Dio ha scelto di cambiare il corso della storia. Chi potrebbe mai capirlo? Chi potrebbe mai credere una simile cosa? Chi mai potrebbe farla accadere? Maria, invece, dice: “Avvenga in me”, e immediatamente si rende conto che l’unica ad essere in grado di confermare il suo “sì”, è Elisabetta. […]
Né Maria né Elisabetta dovevano vivere l’attesa nell’isolamento. Potevano attendere insieme e approfondire così, l’una nell’altra la loro fede in quel Dio, per il quale niente è impossibile. In tal modo il più radicale intervento di Dio nella storia è stato ascoltato e ricevuto in comunità.
Il racconto della Visitazione mi insegna il significato dell’amicizia e della comunione. Come potrei mai lasciare che la grazia di Dio agisca in pieno nella mia vita se non vivo in una comunità di persone che possono confermarla, approfondirla e rafforzarla? Non possiamo vivere questa vita nuova da soli. Dio con la sua grazia non ci vuole isolare. Al contrario, vuole che noi formiamo una nuova amicizia, una nuova comunità, luoghi santi nei quali la sua grazia può crescere fino alla pienezza e portare frutto. […]
Elisabetta aiutava Maria a diventare la madre di Dio. Maria aiutava Elisabetta a diventare la madre del profeta di suo figlio, Giovanni Battista. Dio potrebbe sceglierci individualmente, ma Egli vuole sempre che ci mettiamo insieme per far sì che la sua scelta giunga a maturità.”
[Henri J.M. Nowen, “Gesù: un Vangelo”]

Momento di silenzio.

IL CANTO DELL’AMORE
Se dovrai attraversare il deserto,
non temere, io sarò con te.
Se dovrai camminare nel fuoco
la sua fiamma non ti brucerà.
Seguirai la mia luce
nella notte sentirai
la mia forza nel cammino
io sono il tuo Dio, il Signore.

Sono io che ti ho fatto e plasmato,
ti ho chiamato per nome.
Io da sempre ti ho conosciuto
e ti ho dato il mio amore.
Perché tu sei prezioso
ai miei occhi, vali più
del più grande dei tesori
io sarò con te dovunque andrai.

Non pensare alle cose di ieri,
cose nuove fioriscono già,
aprirò nel deserto sentieri.
Darò acqua nell’aridità,
perché tu sei prezioso
ai miei occhi, vali più
del più grande dei tesori,
io sarò con te dovunque andrai.
Io ti sarò accanto,
sarò con te
per tutto il tuo viaggio
starò con te.


CANTO FINALE: AVE MARIA

GRAZIE!
Ba&Pa

 

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